I colori di Burano
I colori di Burano durante il corso di scrittura creativa Reverì
I colori di Burano durante il corso di scrittura creativa Reverì
In questi giorni siamo stati a Venezia! Oltre al centro storico veneziano, abbiamo visitato l’isola di Burano, la quale si raggiunge dalla città di Venezia o dall’isola di Murano tramite la navigazione lagunare.
Burano è un centro abitato di 2.270 abitanti che sorge su quattro isole della laguna di Venezia settentrionale. Quand’ancora quella che fu la Serenissima stava compiendo i primi passi, il sistema delle isole di Torcello, Mazzorbo e Burano, era già conosciuto come una fiorente realtà urbana detta anche la “Venezia prima di Venezia”.
Una volta scesi dal vaporetto, si rimane affascinati dai colori di Burano e dai riflessi delle case nei canali. La sensazione è quella di essere di fronte a un quadro imperfetto, disegnato con i pennelli. I colori delle abitazioni oggi sono diventati la caratteristica principale dell’isola. Un tempo servivano a delimitare le proprietà. Esiste tuttavia una “leggenda” legata al carattere variopinto dell’isola, la quale narra che erano i pescatori a dipingere la propria casa, al fine di riconoscerla da lontano durante i lunghi periodi di assenza dovuti alla pesca.
La prima cosa che salta all’occhio è una solenne scultura dell’artista buranello Remigio Barbaro. Poi proseguendo ci si immerge nelle rive che portano alla via principale. Arrivati nella Piazza Galuppi, l’unica dell’isola, le gentili signore proprietarie dei negozi invitano il turista più curioso ad entrare per ammirare la lavorazione del merletto.
Per godersi Burano a pieno è necessario “perdersi”. Vale quindi la pena addentrarsi tra i canali e le vie fuori dal solito giro che conduce alla piazza, alla ricerca del tipico dolce di Burano, il bussolà, un biscotto a ciambella, dall’aspetto giallo dall’impasto ricco di tuorli, farina e burro. L’esperienza di Burano è stata illuminante, sopratutto per i tanti spunti che abbiamo avuto addentrandoci nei vicoli colorati e che a fine giornata ci hanno fatto esclamare “per fortuna che ci siamo persi”!